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Ufficio smontabile, la nuova frontiera dell’architettura

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Facilmente assemblabile, sostenibile, riutilizzabile e smaltibile senza gravi impatti ambientali: l’ufficio smontabile è una delle nuove frontiere progettuali legate all’architettura. Grazie a esempi virtuosi già realizzati, questo sistema costruttivo apre la strada a una riduzione considerevole dei rifiuti edili e del loro smaltimento, a oggi molto complicato e costoso.

 

Architetture circolari, come creare e non buttare

 

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MVRD Matrix One

 

Abbattere un edificio per costruirne un altro comporta una serie di azioni che hanno un forte impatto ambientale ed economico. Infatti, quando al posto di un condominio sorge un headquarter per uffici (o viceversa), la costruzione preesistente viene letteralmente rasa al suolo.

Quello che rimane è materiale inerte, per il 90% non riciclabile, che deve essere smaltito in discarica con costi notevoli anche in termini di trasporto. A essere recuperati sono principalmente gli inerti, che danno origine a un riciclo di bassissima qualità e non risolvono il problema degli ingenti volumi di rifiuti edili depositati nelle discariche.

Per far fronte a questi problemi, i progettisti di tutto il mondo stanno iniziando a realizzare delle architetture che, una volta terminata la propria vita utile, possono essere smontate e rimontate altrove, con destinazioni d’uso differenti. Si tratta di strutture flessibili, dove certi materiali vengono evitati poiché non riciclabili, a favore di altri che permettono un facile montaggio e smontaggio, pur assicurando alti standard di abitabilità e comfort.

Sempre più spesso si parla quindi di edifici smontabili o reversibili, creati a partire da principi di green building, con materiali completamente riciclabili.

 

Ufficio smontabile, i primi esempi

 

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MVRD Matrix One

 

Pionieri dell’architettura d’avanguardia, i progettisti di MVRDV hanno dato vita a un vero e proprio ufficio smontabile e riutilizzabile attraverso il progetto di Matrix One. Si tratta di un edificio di cinque piani, per una superficie complessiva di 13mila metri quadrati di cui oltre il 90% degli elementi potranno essere smontati e impiegati nuovamente (all’occorrenza). La costruzione ad alta efficienza energetica è parte di un campus composto da sette edifici all’interno dell’Amsterdam Science Park, pensato per impattare il meno possibile sulla città.

Al suo interno si trovano laboratori e uffici di aziende del settore Fintech, oltre a startup che promuovono la sostenibilità. Questi ambienti si sviluppano su una struttura a telaio composta da solai realizzati con lastre prefabbricate in cemento armato precompresso, assemblate senza avere nessun giunto fisso, in modo da facilitare lo stacco e l’eventuale riuso. Anche la divisione interna è flessibile, con spazi che si possono modificare in termini di ampiezza e forma, per stare al passo con i cambiamenti delle modalità di lavoro.

 

Architettura smontabile, l’avanguardia danese

 

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Braunstein Taphouse

 

Altro esempio virtuoso di edificio completamente smontabile e nuovamente assemblabile è quello della Braunstein Taphouse. Realizzata da Braunstein Brewery, marchio danese di birra, la costruzione sorge su una porzione di suolo pubblico nella cittadina di Koege, che tra qualche anno potrebbe essere reclamato per diverse destinazioni d’uso. Ecco quindi la scelta di realizzare un’architettura completamente smontabile grazie a diversi accorgimenti.

I progettisti di Adept hanno limitato l’incrocio di diversi materiali e hanno impiegato solamente dei giunti meccanici. Al bando anche vernici e malte sia per i muri perimetrali sia per i setti interni, scelta che facilita l’eventuale smaltimento a fine vita. Dal punto di vista della sostenibilità si è cercato di rendere l’edificio più autonomo possibile grazie all’installazione di pannelli solari e un layout che privilegia la ventilazione naturale, limitando il condizionamento artificiale.

 

Ufficio smontabile, quali sono i presupposti

 

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Per progettare luoghi di lavoro in maniera consapevole si può partire anche dai loro interni e ragionare su soluzioni di interior che permettano a questi ambienti di essere flessibili. Scegliere pareti divisorie (vetrate o cieche) al posto di setti murari fissi è sicuramente il primo accorgimento per rendere l’ufficio smontabile. Infatti, grazie alle loro strutture snelle, queste partizioni possono essere facilmente riconfigurate senza necessità di invasive opere di muratura.

Scegliere sistemi per l’ufficio flessibili, come Ever Evolving System di Level Office Landscape, è un altro modo per rendere l’ufficio a prova di futuro. Grazie ai suoi moduli componibili può essere facilmente configurato con tante diverse soluzioni, ideali per l’activity based working.

Insomma, l’ufficio di domani sarà sempre più sostenibile e riutilizzabile, incontrando le esigenze dei lavoratori e, allo stesso tempo, quelle delle aziende che investono nell’architettura.