L’ibridazione di spazi e orari di lavoro ha permesso la nascita dell’ufficio diffuso. Un modello che integra mondo virtuale e fisico, trascendendo dal concetto tradizionale di luogo di lavoro, per abbracciare una moltitudine di scenari ideali per i professionisti contemporanei. Ecco che cos’è e come riconoscerlo.
Ufficio diffuso, un modello contemporaneo
L’impulso al lavoro da remoto registrato durante il lockdown ha spinto uno sviluppo tecnologico notevole da parte delle aziende che, per cause di forza maggiore, hanno dovuto implementare le proprie strutture digitali per consentire ai dipendenti di proseguire le proprie attività da casa.
Con il ritorno alla normalità, si è poi affermato un nuovo modello ibrido con cui si alternano giornate in presenza in ufficio, a lavoro a distanza da qualsiasi luogo sia dotato di una connessione wi-fi. Si tratta della realizzazione di una “profezia” di Jack Nilles, ingegnere della Nasa che nei piami anni Settanta ipotizzò un futuro in cui i lavoratori avrebbero svolto da casa tutte le loro mansioni, evitando lunghi e faticosi spostamenti, con conseguenti benefici su salute e portafogli.
Che cos’è l’ufficio diffuso
Seppur l’ufficio sia sempre necessario e non possa essere sostituito nella sua totalità dal lavoro da remoto, il suo aspetto e le funzioni si stanno adattando alla nuova realtà e alle mutevoli esigenze degli impiegati. Ecco che nasce così l’ufficio diffuso, un vero e proprio ecosistema che comprende lo spazio di lavoro “aziendale” tradizionalmente inteso e vi affianca quello domestico (o altri ambienti dove si fa remote working), oltre al mondo virtuale.
Questa commistione dà vita a un luogo multidimensionale che favorisce la flessibilità, la produttività e il benessere del lavoratore, che ha a sua disposizione una moltitudine di spazi e modalità per svolgere la propria routine lavorativa. La componente digitale è importantissima nell’ufficio diffuso poiché rende possibili tutte le interazioni tra colleghi (anche a distanza), ottimizzando i processi e snellendo le operazioni routinarie più semplici.
Questo nuovo modello attinge dal remote working per quanto riguarda la libertà di non trovarsi tutti i giorni in ufficio e per la condizione che privilegia la produttività rispetto alla presenza fisica. Senza dimenticare che, grazie alla tecnologia, nei giorni in cui i dipendenti sono lontani dall’ufficio, possono restare sempre connessi con i colleghi, accorciando le distanze.
Per le aziende, il modello dell’ufficio diffuso si traduce in un contenimento dei costi e nella possibilità di attrarre i migliori talenti in ogni campo, spesso interessati ad ambienti di lavoro ibridi e alla libertà di organizzare la giornata nel modo più produttivo possibile. Gli headquarter di oggi, infatti, sempre più spesso vengono progettati insieme ai collaboratori, seguendo la logica dell’ufficio partecipativo.
L’ufficio come un club, da partecipativo a diffuso
Altra definizione dell’ufficio diffuso è legata all’ibridazione degli spazi. Come raccontato da Massimo Gianquitto, CEO di Level Office Landscape, in un articolo sulle tendenze osservate a Orgatec 2022, il luogo di lavoro assomiglia sempre di più a un social club, dove la scrivania non è più la protagonista dello spazio, sostituita da postazioni informali, aree relax, salotti e caffetterie dove i dipendenti possono entrare in relazione tra di loro, scambiarsi idee e punti di vista.
Le mansioni che prevedono concentrazione possono infatti essere svolte in modo agile da casa, mentre le giornate in presenza restano vitali per mantenere vivi i rapporti lavorativi e le relazioni umane con i colleghi. Ecco perché l’ufficio diffuso si compone di diversi elementi e servizi che gli ruotano attorno, non necessariamente legati alla sfera professionale, ma fondamentali per il benessere dei dipendenti.
Dalle zone pranzo e caffè organizzate come dei veri e propri bar all’interno degli headquarter, fino alle palestre e alle sale relax. Tutto concorre a creare un social club che riprende il modello già celebre e collaudato degli alberghi diffusi, dove camere e servizi sono decentralizzati attraverso diversi edifici collocati all’interno di uno stesso borgo.
L’ufficio diffuso, dunque, sembra convincere i lavoratori e rappresentare la via del futuro, adottata nei prossimi anni da progettisti e aziende.
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