Per combattere la great resignation, ovvero il fenomeno delle “dimissioni di massa” legato ai giovani che lasciano il proprio posto di lavoro, le aziende puntano sulla cultura. Formazione, condivisione di valori, obiettivi a lungo termine e strumenti per vivere in modo più salubre la vita d’ufficio: ecco come promuovere la cultura in ufficio.
Il boom delle dimissioni: come rispondono le aziende
All’inizio dell’anno i giornali parlavano del boom delle dimissioni. Alimentate dalle notizie provenienti dagli USA, dove il fenomeno ha preso il nome di “Great Resignation”, le testate nazionali hanno fornito i numeri di questo esodo di massa dal lavoro impiegatizio.
Secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali riportati da Forbes, le dimissioni volontarie degli italiani sono aumentate dell’85% in confronto al medesimo periodo dell’anno precedente. Insieme a questo, molti uffici sono rimasti deserti poiché quasi 5 milioni di dipendenti stanno continuando a seguire una formula di lavoro ibrido nonostante la fine dello stato di emergenza.
L’aumento delle dimissioni e la distanza sociale imposta dallo smart working, hanno quindi reso necessario un attento studio da parte delle aziende per incentivare i lavoratori a “tornare” in sede e a sentirsi motivati. Per farlo, molti brand hanno capito che promuovere la cultura in ufficio rappresenta un ottimo punto di partenza per motivare nuovamente i collaboratori e farli sentire parte di un sistema vivo e in continua evoluzione.
Le “nuove” esigenze dei lavoratori: più cultura in ufficio
Per i lavoratori contemporanei, infatti, al di là della retribuzione, è importante sentirsi parte di un progetto, avere dei chiari obiettivi di crescita e condividere i valori e la mission dell’azienda per cui lavorano. Quando qualcuno di questi pilastri viene a mancare e il rapporto con i colleghi non risulta idilliaco, la strada per le dimissioni è pressoché segnata.
Ecco perché le aziende stanno puntando sempre di più sulla formazione, dedicando appositi spazi all’interno dell’ufficio allo svolgimento di seminari, workshop e corsi di formazione. Si tratta di ampie sale riconfigurabili, dotate di sedie, lavagne e grandi schermi per mostrare presentazioni e slide informative.
Spesso separate dal resto dell’ufficio con pareti divisorie vetrate, possono essere dotate di pareti manovrabili che, in pochi secondi, permettono di riconfigurare lo spazio a seconda delle necessità.
Come “conquistare” i lavoratori e promuovere la cultura in ufficio
Oltre a prevedere spazi dedicati alla formazione e alla condivisione, le aziende devono mostrare un certo grado di duttilità, accettando e adattandosi ai rapidi cambiamenti delle modalità di lavoro.
Nello specifico, l’impresa deve essere pronta ad affrontare complessità e criticità con una metodologia ben precisa che, se trasmessa al dipendente, comunicherà un senso di stabilità e fiducia, rafforzando il legame con il brand anche in un momento di difficoltà.
Inoltre, promuovere la cultura in ufficio significa introdurre ai dipendenti il valore aggiunto della diversità e dell’empatia, fondamentali per instaurare delle relazioni sane e durature all’interno dell’ufficio.
Infine, prendere parte a iniziative culturali e comunicarle internamente, rendendo partecipi i dipendenti, è un ottimo modo per coinvolgerli ed espandere i loro orizzonti di conoscenza anche su argomenti non strettamente correlati alla propria area di competenza professionale.
Seguire queste regole basterà a mettere un freno al fenomeno della great resignation? Solo il tempo ce lo dirà, ma creare degli uffici mettendo i lavoratori al centro gioverà sicuramente al benessere fisico e mentale dei professionisti di ogni età.