La connessione con i ritmi circadiani è sempre più forte se parliamo di illuminazione, così come il rapporto con la tecnologia.
La luce influenza la nostra percezione dello spazio.
Naturale o artificiale, l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale per le nostre vite quotidiane, compresa la routine lavorativa. Negli ultimi anni, infatti, progettisti e light designer hanno iniziato a rendersi conto dell’importanza di adottare strategie illuminotecniche che creassero dei veri e propri environment luminosi in grado di aumentare la produttività dei lavoratori con un impatto positivo sul loro stato di salute.
Per troppo tempo le imposizioni dettate dalle normative hanno mantenuto il parametro dell’illuminamento fisso a 500lux, costringendo i lavoratori a permanere per tutta la giornata all’interno del medesimo scenario luminoso senza tenere conto della mutazione della luce naturale. Inoltre, negli uffici “cubicles” spesso si è accusata la totale mancanza di illuminazione naturale, con conseguenze negative su umore, produttività e orologio biologico delle persone.
Per fortuna oggi, come è successo con lo human centered design che ha posto le esigenze dei lavoratori al centro per una progettazione consapevole di spazi ed elementi di arredo, si inizia a parlare anche di human centric lighting, dove si punta tutto sui ritmi circadiani.
Perché i ritmi circadiani sono importanti
Solamente due anni fa i tre ricercatori Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young hanno ottenuto il premio Nobel per la Medicina scoprendo che i ritmi circadiani controllano i meccanismi interni degli esseri viventi. Natura, animali e umani, sono infatti dotati di un orologio biologico sincronizzato con il “giorno solare”, ovvero con le diverse fasi di illuminazione che si alternano tra giorno e notte. Questo meccanismo influenza il comportamento, i livelli ormonali, le fasi del sonno, il metabolismo e la salute in generale.
Con la nuova consapevolezza di come gli stimoli esterni siano essenziali per il nostro benessere, i paesaggi luminosi all’interno dell’ufficio stanno iniziando a cambiare, diventando più dinamici e autoregolandosi in base alle condizioni atmosferiche e luminose nei diversi orari della giornata.
Il Metodo Monza, un esempio italiano
Il Metodo Monza è un esempio tutto italiano di questo nuovo approccio, nato dall’esperienza di lighting designer come Francesco Iannone e Serena Tellini, adattando i principi normalmente utilizzati nell’ambito museale. Partendo dal concetto di creare un’illuminazione quanto più emozionale possibile, in grado di ispirare le persone durante l’orario di lavoro, hanno ideato un sistema per farla “muovere” con ritmi più naturali, agendo sia temporalmente che sullo spostamento dello spettro.
In questo modo l’atmosfera luminosa è in costante mutamento durante il giorno e convince l’orologio biologico di trovarsi in un ambiente naturale, riducendo l’illuminamento dei 500 lux previsti dalla normativa e introducendo anche le ombre.
Coelux, una finestra che riproduce la luce naturale
Seguendo lo stesso principio, ma con un’applicazione totalmente diversa, CoeLux è un’azienda che ha sviluppato una “finestra artificiale” che riproduce in maniera esatta il ciclo di luce del cielo e del sole all’interno di un ambiente indoor. Si presenta come se fosse un “foro” sul soffitto (se conoscete le opere di James Turrell potrete immaginare esattamente il suo aspetto) e, grazie alle nanotecnologie, ricrea il colore del cielo nelle differenti fasi della giornata. Agisce positivamente sia a livello psicologico che fisiologico e contribuisce a ridurre il livello di stress e ansia percepiti nell’ambiente di lavoro.
IOT – tecnologia e illuminazione si integrano
Tutti i sistemi di cui abbiamo parlato non sono delle singole entità isolate, ma devono essere connessi tra loro per poter creare dei veri e propri paesaggi luminosi controllati. Per questo, grazie all’IoT (Internet of Things) luci e apparecchi possono parlare tra loro ed essere programmati con più facilità dai light designer, sfruttando anche le connessioni wireless e i sistemi bluetooth. Molte sono le sperimentazioni sui comandi vocali, mentre le tecnologie dei sensori possono leggere il traffico e i movimenti all’interno delle stanze, regolando accensione, spegnimento, intensità e flussi luminosi.
Il futuro della luce in ufficio sarà rappresentato da sistemi sempre più efficienti in grado di ottimizzare la presenza di illuminazione naturale e artificiale, garantendo la salute del lavoratore e impattando positivamente sui costi di esercizio e sulla sostenibilità ambientale. Perché anche l’inquinamento luminoso è un problema che affligge la nostra quotidianità, anche se ne sentiamo parlare ancora troppo poco!
Link utili