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Disegnare lo spazio, il suono in ufficio

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Una riflessione di Massimo Gianquitto sul suono in ufficio, che parte dall’incontro con Renzo Vitale, sound designer tra i protagonisti dei talk organizzati da S.O.S. School of Sustainability di Mario Cucinella.

L’ispirazione di Renzo Vitale

 

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Il 4 marzo, presso l’ADI di Milano, lo Studio MCA dell’Architetto Mario Cucinella ha organizzato un evento dedicato alla S.O.S. School of Sustainability, accademia post-laurea per la formazione di progettisti nel campo della sostenibilità. “Tra i tanti interventi ho ascoltato affascinato Renzo Vitale, sound designer della BMW che vive e lavora a Monaco di Baviera in Germania. Un pianista, compositore, ingegnere acustico e artista” racconta Massimo Gianquitto.

Più che dalla sua presentazione del piacevole concept di una urban car con il tetto in vetro trasparente e sistema di guida automatica che libera lo spazio del conducente e permette di ridisegnare un’ambiente fluido e meno impostato da rigide e convenzionali soluzioni, è dalle parole che ha pronunciato descrivendo la sua professione che mi sono sentito ispirato” prosegue il CEO di Level Office Landscape. “Renzo Vitale esplora la narrativa tra musica, scienza e percezione umana immaginando spazi sonori per l’evoluzione della musica, per le città da cantare, per le persone da trascendere”.

Da qui lo spunto di riflessione sul mondo dell’ufficio e sulle relazioni che intrattiene con il suono. Quanto effettivamente lo si considera un elemento rilevante in fase progettuale e nell’organizzazione degli spazi di lavoro, sempre più ibridi e meno formalizzati?

 

Il design del suono in ufficio

 

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Oggi si è concentrati soprattutto sull’idea di difendersi e proteggersi dai rumori, creando barriere passive fisiche con l’utilizzo di materiali e arredi che di fatto isolano il suono.

Non risulta quindi un concreto impegno nella creazione di un rumore bianco, simile a un continuo fruscio o un soffio distensivo, che potrebbe essere impiegato per coprire il rumore di fondo in ambienti interni o per favorire il rilassamento.

Anche il design del suono in ufficio manca di una sperimentazione vera e propria. Con l’activity-based working che impone diversi trattamenti di arredi e finiture all’interno dello stesso spazio di lavoro, è interessante immaginare di progettare anche il suono.

Per esempio con aree specializzate che utilizzino rumori o composizioni musicali per favorire le attività sociali, suoni e musiche per attivare e stimolare i processi mentali, superando la talvolta rigida e “severa” atmosfera professionale.

 

Il sound design dell’ufficio

 

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In effetti, il tema della musica è particolarmente delicato sul luogo di lavoro e, se per qualcuno facilita il relax, per altri può rappresentare un’incalzante distrazione. Utilizzare gli auricolari non è una soluzione adeguata, in più sono molte le aziende che ne sconsigliano (e talvolta vietano) l’impiego ai collaboratori.

Questo nonostante l’evidenza di effetti benefici della musica sulle performance lavorative, come evidenziato da uno studio di Teresa Lesiuk che ha dimostrato l’aumento di produttività e di creatività di sviluppatori web che, durante l’orario di lavoro, ascoltano i propri brani preferiti.

Secondo il sound designer Yuri Suzuki, le persone sono diventate più sensibili al rumore durante questi due anni di lockdown. “Avendo trascorso più tempo a casa, tutti siamo più attenti ai rumori interni e agli impulsi sonori che arrivano dall’esterno” ha raccontato al magazine Dezeen. “Oggi, progettando oggetti e superfici per casa e ufficio, non basta pensare all’estetica del design. È diventato fondamentale scegliere i materiali e le finiture con un occhio di riguardo verso i rumori che provocano quando vengono utilizzati o si viene a contatto con loro”.

Il distanziamento forzato dall’ufficio ha fatto anche nascere progetti divertenti come quello di “Sound of the Office”, una playlist che raccoglie tracce audio dei rumori più comuni sul luogo di lavoro, da ascoltare quando si sente la mancanza della propria postazione. Apertura delle lettere, chiacchiere con i colleghi durante i coffee break e il ticchettio di un orologio sono solo alcuni dei rumori raccolti sul web. E per i più nostalgici c’è anche il rumore dei tasti di una macchina da scrivere degli anni ’60.

 

Progettare il suono in ufficio

 

Per pensare a un progetto integrato del suono in ufficio è necessario individuare attività ben precise e quali tipologie di suoni/musica possano favorirle. Per esempio, chi svolge attività ripetitive può giovare di un sottofondo musicale strumentale, specialmente in quel lasso di tempo in cui è più facile assopirsi (per esempio appena dopo aver pranzato).

Prima di meeting e brainstorming può essere utile ascoltare musica classica, si dice che Mozart aiuti, mentre le attività che necessitano concentrazione potrebbero rivelarsi penalizzate dall’ascolto di brani pop e strumentali.

Il sound design dell’ufficio, che passi da playlist musicali o che riproduca semplici suoni, necessita di un’attenta progettazione e rappresenta una materia da approfondire nel breve termine. Per dare vita a spazi di lavoro confortevoli, che creino un benessere mentale capace di aumentare la produttività di tutti i collaboratori.