Dalla scelta della finitura fino ai colori capaci di ridurre l’affaticamento visivo dei lavoratori. Ecco quello che dovete sapere per scegliere in modo consapevole la scrivania ideale per ufficio.
Vi è mai capitato di lavorare al computer su una scrivania con top completamente nero, oppure bianco ottico?
Noi ci auguriamo di no, perché gli effetti dell’affaticamento visivo avrebbero presto influito sulla vostra produttività, causando un forte affaticamento.
Il colore, i materiali e le caratteristiche strutturali della scrivania per l’ufficio, possono infatti determinare il benessere dei lavoratori e influire in maniera diretta sulla loro salute.
Le normative regolano la scelta della scrivania ideale per ufficio
A tal proposito, esistono delle normative specifiche da tenere in considerazione quando si progettano le postazioni per i cosiddetti “Videoterminalisti”. Con questa definizione si identificano le persone che, secondo l’articolo n. 172 del D.Lgs 81/08, passano oltre 20 ore alla settimana di fronte ad “attrezzature munite di schermi alfanumerici e grafici” o, per dirlo in termini più semplici, che utilizzano pc e smart device per gran parte della loro giornata.
Queste categorie di lavoratori possono incorrere in disturbi specifici legati alla propria mansione, a partire dall’affaticamento visivo, fino a quello fisico dovuto alla postura. Per tutelare i professionisti, la normativa stabilisce quindi delle misure che l’azienda ha l’obbligo di adottare per garantire il massimo livello di benessere ai propri dipendenti.
La possibilità di staccarsi periodicamente dalla postazione per riposare lo sguardo, oltre che l’utilizzo di scrivanie ad altezza regolabile, sono solo alcuni degli accorgimenti per rendere la giornata in ufficio più piacevole.
Ma quali sono i fattori da tenere in considerazione quando si progetta (o si sceglie) la scrivania ideale per ufficio?
La superficie del piano di lavoro è l’elemento da progettare con maggiore attenzione in assoluto, poiché entra a diretto contatto con il lavoratore.
Oltre alla scelta del colore e della finitura più idonei, i top delle scrivanie devono soddisfare dei requisiti minimi in termini di resistenza alla luce, al calore umido, agli sbalzi di temperatura e ai liquidi freddi. La resistenza al graffio e la tendenza alla ritenzione dello sporco sono altre due caratteristiche da valutare per garantire una vita più longeva alla postazione.
Infine, anche le emissioni di formaldeide vanno tenute sotto controllo secondo la normativa UNI EN 717/2: i componenti finiti delle scrivanie composte da pannelli in legno devono soddisfare il requisito minimo di emissione di questo inquinante che, se presente nell’aria con concentrazioni superiori a 0,1 ppm, può causare disturbi a occhi e mucose.
Il colore della scrivania influisce sull’esperienza d’utilizzo
In ufficio, la scelta del colore della scrivania è forse il fattore più importanti per garantire il benessere e l’ergonomia dei videoterminalisti.
La cromia del top, infatti, deve rispettare indici di riflessione e riflettanza ben precisi, portando la scelta ideale verso colori neutri e uniformi come grigio chiaro, avorio, oppure finiture in legno chiaro come il rovere sbiancato.
La normativa vigente, per certificare il colore di un piano di lavoro, impone di effettuare dei test in laboratorio che permettono di verificare la riflessione speculare della superficie secondo il metodo di prova UNI EN 13722 e la riflettanza della superficie secondo la UNI EN 1371. Ecco perché il bianco ottico e il nero sono assolutamente da evitare quando si sceglie il top della scrivania: il primo troppo riflettente, il secondo colpevole di assorbire troppa luce.
Infine, anche i colori saturi e brillanti non possono essere utilizzati, per cui, il modo migliore per donare un accento di colore al luogo di lavoro, è quello di dare degli accenti cromatici ai complementi di arredo, ai tessuti delle sedute, agli screen acustici e agli elementi delle pareti divisorie.