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Le priorità dei Millennials a lavoro

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Flessibilità, crescita professionale e rispetto dei valori etici: i Millennials hanno le idee chiare sul mondo del lavoro

 

I Millennials stanno ridefinendo il futuro del lavoro. Con il loro approccio smart, la propensione a essere sempre più risolutivi, le abilità di problem solving e la dinamicità che li contraddistingue, stanno conquistando ruoli di spicco all’interno delle grandi (e piccole) aziende capaci di adattarsi alle loro esigenze e rispondere perfettamente ai loro bisogni.

 

L’etica e il valore sociale dei Millennials nel mondo del lavoro

 

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Estremamente attenti alle questioni etiche e spesso attivi nel sociale, i Millennials mettono al centro delle priorità i valori e la morale, convinti che un’azienda non debba sottovalutare i suoi dipendenti in quanto, prima di tutto, persone. L’aspetto umano è cruciale per i Millennials che, nel valutare se accettare o meno una proposta di lavoro, tengono conto di quanto un brand sia in linea con la propria filosofia di pensiero.

Deloitte, ad esempio, ha evidenziato come nel 2017 il 56% dei Millennials abbia rifiutano una posizione di lavoro per via della mancata corrispondenza tra la mission dell’azienda e i propri ideali, mentre il 49% non abbia svolto alcuni dei compiti professionali poiché contro la propria etica.

I Millennials hanno insomma le idee chiare – lavorativamente parlando. Credono nella forza delle persone prima ancora che nel profitto: la soddisfazione dei dipendenti e la fiducia nei leader aziendali sono infatti basilari per creare una struttura produttiva efficiente. Questa giovane generazione di professionisti sta acquisendo sempre più rilevanza nel mondo del lavoro ed è fondamentale comprenderne le priorità e soddisfarne le aspettative. Analizziamoli più da vicino e capiamo quali sono le loro priorità oggi:

 

1. Sete di conoscenza

 

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La crescita professionale è in cima alla lista delle priorità di questa generazione e combacia perfettamente anche con quella personale. L’avanzamento di carriera stimola i Millennials ad apprendere quanto più possibile dalle proprie esperienze lavorative e, secondo studi condotti da PwC, il 52% di loro è più attratto da posizioni che assicurano promozioni e percorsi di crescita piuttosto che benefit finanziari.

Hanno sete di sapere e di conoscenza, vogliono mettere alla prova le loro abilità e potenziarle attraverso tutti i mezzi che l’azienda può mettere loro a disposizione. È per questo che molti brand si sono aperti a training e a corsi di formazione digitale, in modo da andare incontro alle richieste dei giovani impiegati. Il 35% degli appartenenti a questa generazione ambisce a essere incluso in programmi di training e sviluppo di competenze professionali.

I Millennials sentono inoltre la necessità di avere un mentore all’interno dell’azienda che trasmetta loro il sapere e che possa metterli costantemente alla prova in modo da sentirsi sempre stimolati a dare il massimo. In questo modo i leader potranno riconoscere il loro valore che è, per questi giovani, la gratificazione più grande.

 

2. Rapporto con la tecnologia

 

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I Millennials hanno la tecnologia in pugno. Sono loro che, una volta inseriti nel mondo del lavoro, hanno reso le aziende immediatamente consapevoli di doversi attrezzare in materia di IT (Information Technologies) e potenziare quanto più possibile questo aspetto.

Questa generazione mostra una sinergia assolutamente spontanea e naturale con la tecnologia e con tutto ciò che è online, senza tuttavia dimenticare l’importanza della dimensione offline e del rapporto umano e diretto con colleghi e clienti.

Tecnologia fa anche rima con multitasking perché, a causa del panorama economico-finanziario incerto, molti accettano di svolgere anche lavori extra pur di guadagnare più denaro, senza tuttavia rinunciare agli  obiettivi di crescita professionale e rimanendo sempre connessi e “sul pezzo” grazie a mail e strumenti digitali.

 

3. Flessibilità lavorativa

 

I Millennials si sentono a loro agio a lavorare in ambienti lontani dal tradizionale concetto di ufficio. La loro produttività sembra infatti aumentare quando si trovano in ambienti domestici oppure in grandi spazi di coworking, dove hanno la possibilità di accomodarsi su poltroncine, phonebooth e postazioni più “informali” della scrivania.

Lavorare da remoto, inoltre, li rende più stimolati e concentrati, certamente più sereni: per questo esigono flessibilità anche nelle modalità di svolgimento delle mansioni lavorative. Il rischio per loro, troppo animati dal senso del dovere, è spesso quello di rinunciare al tempo a loro stessi pur di portare a compimento un obiettivo di lavoro.

Recenti studi hanno dimostrato che i Millennials sono addirittura intimoriti nel chiedere un periodo di ferie a lavoro e che solitamente provano a ritagliarsi del tempo personale durante i business travel. Deloitte ha scoperto come il 43% dei cosiddetti “martiri lavorativi” –coloro che credono che non prendersi mai ferie impressioni positivamente il proprio capo-  sia rappresentato proprio da questa generazione.

 

4. Ricerca di equilibrio

 

I Millennials sono spesso freelancers e “solopreneurs” grazie al loro spirito imprenditoriale innato e la grande forza di volontà che li spinge a creare i propri business di successo.

La collaborazione e gli spazi coworking sono per loro fondamentali, ma è necessario che contemplino dei luoghi di relax e di stacco per riuscire a raggiungere il giusto equilibrio tra lavoro e riposo, lo stesso che ogni Millennials cerca di raggiungere  tra vita lavorativa e vita privata.

 

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Il benessere è un altro aspetto fondamentale a cui le aziende e i grandi brand fanno molta attenzione. A Los Angeles, per esempio, è nato uno spazio di coworking chiamato Workspace Oasis dedicato alle giovani donne creative e alle freelancer. Lì vengono organizzati corsi di meditazione e pranzi con cibo sano, per mantenere un alto livello di benessere personale. Anche a Seattle si trova uno spazio di coworking tutto al femminile, The Riveter, con corsi di yoga e un’attenzione particolare alle mamme lavoratrici che hanno a disposizione spazi e personale che si prende cura dei loro bambini.

È chiaro dunque come i Millennials rappresentino una fetta consistente della forza lavoro e per attrarli le aziende debbano necessariamente rispondere alle loro esigenze e conformarsi alle loro aspettative, garantendo una certa flessibilità lavorativa e personale –che si traduce in ore di smart working e più tempo libero. I brand devono rispettare i loro ideali e proporre percorsi di crescita concreti, affiancando ai Millennials mentori in grado di guidarli attraverso le dinamiche aziendali più complesse e organizzare dei corsi di formazione per potenziare le loro abilità.